petrolio testa la resistenza
Aggiorniamo di nuovo l'analisi sul petrolio, la volta scorsa, avevamo segnalato che saremmo arrivati in area 59/60$.
Ebbene ecco che nella giornata di ieri siamo andati a target. Proprio un regalo fattoci in chiusura.
Siamo di nuovo giunti ad un livello importante dal punto di vista tecnico, e bisogna fermare la propria operatività per osservare il prossimo movimento del greggio.
I primi giorni della prossima settimana potrebbero essere contrassegnati da un trend laterale di assestamento, che potrebbe di conseguenza portare a false rotture, le così dette trappole.
I livelli da tenere sotto osservazione sono 57$ la cui rottura ci dovrebbe riportare ad un ritest dei minimi in area 50$, e zona 60$ la cui rottura porterebbe ad una escursione veloce a 62.40$, questo, senza un attestarsi al di sopra dei 60$, non dovrebbe compromettere il canale ribassista intrapreso da qualche settimana.
Restate in sintonia, perché farò le dovute valutazioni ogni volta che testeremo livelli da me tenuti importanti.
Per completezza parliamo anche di un po' di fondamentali, soprattutto per l'analisi a lungo termine.
Matthew Simmons, chairman della compagnia di investimenti nell'energia Simmons&Co, ci dice che il petrolio ha già raggiunto il suo picco di produzione, pozzi nel mare del nord in esaurimento anche cantarell in messico in declino. In Arabia Aaudita dal 2 anni non si vedono aumenti di produzione, e i nuovi progetti non si realizzeranno e non saranmno produttivi prima di 2-3 anni.
Insomma, per i prossimi anni il petrolio sarebbe destinato nuovamente a salire, e fino a qua concordo anche io.
Ma come ho già spiegato in passato di pozzi ce ne sono ancora, e se ne conosce l'esistenza. Solo che conviene rivelarli al popolino solo dopo gli esaurimenti degli altri, così si riesce a sfruttare al meglio il rialzo dei prezzi.
Questa è l'intervista di Bloomberg a Simmons in data 1 febbraio 2007:
Ebbene ecco che nella giornata di ieri siamo andati a target. Proprio un regalo fattoci in chiusura.
Siamo di nuovo giunti ad un livello importante dal punto di vista tecnico, e bisogna fermare la propria operatività per osservare il prossimo movimento del greggio.
I primi giorni della prossima settimana potrebbero essere contrassegnati da un trend laterale di assestamento, che potrebbe di conseguenza portare a false rotture, le così dette trappole.
I livelli da tenere sotto osservazione sono 57$ la cui rottura ci dovrebbe riportare ad un ritest dei minimi in area 50$, e zona 60$ la cui rottura porterebbe ad una escursione veloce a 62.40$, questo, senza un attestarsi al di sopra dei 60$, non dovrebbe compromettere il canale ribassista intrapreso da qualche settimana.
Restate in sintonia, perché farò le dovute valutazioni ogni volta che testeremo livelli da me tenuti importanti.
Per completezza parliamo anche di un po' di fondamentali, soprattutto per l'analisi a lungo termine.
Matthew Simmons, chairman della compagnia di investimenti nell'energia Simmons&Co, ci dice che il petrolio ha già raggiunto il suo picco di produzione, pozzi nel mare del nord in esaurimento anche cantarell in messico in declino. In Arabia Aaudita dal 2 anni non si vedono aumenti di produzione, e i nuovi progetti non si realizzeranno e non saranmno produttivi prima di 2-3 anni.
Insomma, per i prossimi anni il petrolio sarebbe destinato nuovamente a salire, e fino a qua concordo anche io.
Ma come ho già spiegato in passato di pozzi ce ne sono ancora, e se ne conosce l'esistenza. Solo che conviene rivelarli al popolino solo dopo gli esaurimenti degli altri, così si riesce a sfruttare al meglio il rialzo dei prezzi.
Questa è l'intervista di Bloomberg a Simmons in data 1 febbraio 2007:
Labels: analisi fondamentale, analisi tecnica, petrolio
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