Oltre Finanza

Friday, December 29, 2006

Buona fine e buon principio.

Con questo post chiudo l'anno del 2006, auguro a tutti i lettori e a tutti blogfriends tanti auguri di benessere, prosperità e tanta, tanta felicità.

Sono, inoltre, contento di aver intrapreso questa fantastica iniziativa, che è il Blog. Grazie a questo blog sono riuscito a chiarire concetti e prospettive a me stesso. Con l'aiuto della nsotra piccola blogosfera finanziaria italiana ho aperto molto le mie vedute ed ampliato le mie conoscenze, ringrazo tutti per il loro contributo, e spero di proseguire il prossimo anno collaborando con gli altri blog, nel migliore dei modi.

Non mi resta che rimandare gli Augurie

BUON ANNO!

Ci sentiamo a gennaio!

I compratori del debito USA

Parlavo nell'articolo precedente che le banche centrali estere, in primis Cina e Giappone, avevano comprato dal 2001 più del 45% del debito USA.
Bene, oggi leggo una notizia ( leggi qui) proprio su questo argomento, dove Bennet Sedacca indica che il debito USA comprato dalle banche centrali estere è salito al 50%.
In oltre, sembrerebbe, secondo fonti non ufficiali, che ci sia un tacito accordo che non vorrebbe far superare questo 50%.

Quello che mi sto chiedendo, che se queste voci sono vere, e se i miei ragionamenti fatti nell'articolo precedente sono altrettanto fondati, questo vorrebbe dire che queste banche smetterebbero di sostenere gli USA. Da questo al crollo del emrcato il passo sembrerebbe breve.

Vi ricordate quando parlavo dell'iniezioni di liquidi da parte della fed sul mercato? ( clicca qui se non ti ricordi!)
Basterà questo stratagemma per continuare a far salire il mercato? Ovviamente queste iniezioni nono sono mai finite, mi sembra evidente...per vedere le ultime basta recarsi qui!

La sensazione sarebbe di storno per inizio gennaio. Sarà vero?

In realtà sono solo rumors, quindi poco affidabili in quanto tali, certo che fanno pensare.

Thursday, December 28, 2006

Punto della situazione, ora il 2007! ... /3


Stati Uniti.

Iniziamo a parlare degli Stati Uniti d’America, carro di traino del Mondo.

Partirei prima con qualche grafico, affinché siano prima i dati a parlare che le mie Soggettive e personali considerazioni.

Inizio quindi con i grafici immobiliari.

Si è parlato molto della bolla immobiliare degli stati uniti in questo anno. Ed effettivamente dopo il calo di case vendute e costruite del 2005, nel 2006 si è avuto un notevole calo della costruzione di case nuove, mentre si è avuta una ripresa (e ci tengo a sottolineare “ripresa”) di vendita delle New Home. C’è da dire quindi che l’apice (si vede dai grafici) di tutta questa bolla immobiliare si è avuto a fine 2004, inizio 2005. Dopo di che il tutto si è sgonfiato, quest’anno c’è stato quello che si può considerare un rimbalzo tecnico.

Come si può evincere dal grafico a lungo termine, rispetto agli anni ’70 il numero di case esistenti è salito di molto. Credo sia una cosa naturale…la popolazione è aumentata.

Se inoltre andiamo a cercare una motivazione della crescita eccessiva di case nuove dal 2004 ad oggi, possiamo trovare che ci sono stati una serie di calamità Pensiamo agli uragani che nel 2004 hanno devastato Miami, (gli uragani, Dennis, Ivam, Charley), e nel 2005 l’uragano Katrina.

Certo questi non sono stati probabilmente il fenomeno principale, ma il loro contributo credo l’abbiano dato.

Molti tendono a collegare questa bolla Immobiliare a quella degli anni ’20 che causò la seguente Depressione.

Ovviamente, il paragone funziona bene come monito, ma ricordiamo che la situazione contiene molti aspetti diversi. Anche negli anni ’20 la Florida è stata un fautore della crisi, questa volta però non c’entrano uragani, ma le paludi. In giro per l’america e per il mondo, venivano vendute proprietà in Florida, e nel frattempo crescevano i prezzi delle case. Ma il problema in quel caso c’è stato quando i compratori dei terreni sono arrivati in Florida e al posto di colline verdeggianti hanno trovato paludi marcescenti.

Ovviamente con o senza uragani e paludi la bolla sarebbe scoppiata, forse con qualche ritardo. Ma c’è da fare questa considerazione, gli uragani hanno costretto e spinto alla costruzione di nuove case (che ha poi aumentato il prezzo delle stesse, dato che improvvisamente si è avuta più richiesta), con le paludi la vendita era alta ma il valore vero era basso, era stato pompato di proposito.

Con questo voglio dire che la bolla immobiliare attuale in qualche modo è meno grave di quella degli anni ’20.

Inoltre c’è da considerare che stanno scadendo molti contratti. Non so se avete presente come funziona la proprietà in America. Benissimo, in America c’è il possessore del terreno (una società solitamente) che ti vende il terreno per tot anni. Tu nel momento dell’acquisto puoi costruirci sopra quello che vuoi, il terreno è tuo, il problema è quando scade il contratto, perché devi restituire il terreno vuoto. Avete presente le famose città fantasma che ogni tanto si vedono nei film, migliaia di casette tutte uguali ma vuote. Bene è scaduto il contratto ma i compratori non hanno voluto accollarsi le spese per la demolizione. Buffo no? E’ per quello che l’Empire State Building sarà fatto esplodere tra qualche anno. Di certo non perché è vecchio e decrepito, ma perché è finito il contratto.

Con questo voglio spiegare che esistono delle ondate di richiesta di case nuove, ciclicamente.

Il Problema Principale degli Usa in questo momento è il Debito Estero, insomma la bilancia commerciale. Posto il Grafico, che in realtà non ha veramente bisogno di parole di contorno.

Potrei Spiegare i perché di questo enorme debito, ma c’è da scrivere veramente un libro. Cercherò di essere breve.

Di fatto il debito c’è perché l’america acquista di più dall’estero di quanto esporti. Il perché è la volontà di mantenere un livello di consumi e investimenti maggiori di quanto la produzione interna possa sostenere.

E come vengono finanziate queste spese? Il gioco è semplice; vengono emessi titoli ed attività finanziari, venduti all’estero, questo afflusso di capitale viene poi usato per acquistare beni e servizi.

In un mercato stabile e “normale” la bilancia commerciale dovrebbe oscillare intorno allo zero. Perché dunque quella Americana sta precipitando così rovinosamente?

È interessante notare come la bilancia commerciale e le partite correnti si siano attestate intorno allo zero per svariati anni, fino agli anni ’90. Ovvero con il boom della new Economy. Cosa è successo in questo periodo?

Prima di rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro.

Dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1989/90 c’è stata la così detta guerra fredda.

La guerra fredda, come tutti sappiamo, è nota per la mancanza di effettive battaglie, ma per la corsa al riarmo. Gli usa continuavano nella produzione di armi e nella ricerca scientifica e tecnologica.

Ciò ha dato una grande spinta economica al paese, producendo posti di lavoro e ricchezza. Finita la guerra fredda gli USA si sono trovati con immensi arsenali. Per prima cosa hanno ben pensato di fare una piccola guerra del golfo nel 1991 (vedesi picco dei debiti correnti), con cui hanno fatto fuori vari armamenti e con cui aumentato la loro influenza sul mercato del petrolio.

Dopo la guerra del golfo ecco che arriva la new Economy, ovvero il risultato di anni e anni di ricerca finanziata principalmente per scopi militari.

Ed è qui che è iniziata la discesa. Il benessere del popolo statunitense era aumentato a dismisura, e bisognava sfruttare tutta quella innovazione tecnologica. In un primo momento sono state create grandi aziende tecnologiche in suolo americano, gli investimenti sono stati tanti, ma lo sbaglio è forse stato l’aver sottovalutato il fenomeno. Quando il mondo della tecnologia telematica ha iniziato a dare frutti i capitali sono volati all’estero ( asia ) dove il prezzo del lavoro era minore.

Il risparmio pubblico ha iniziato diminuire, il benessere e l’esigenza di più ricchezza l’ha fatta da padrone. Le nuove tecnologie sono diventate di dominio pubblico, o quasi. Ed una buona fetta della new economy, inizialmente di esclusiva americana, è andata proprio nei paesi su cui la stessa america aveva investito. E qua il declino si fa più pressante.

Tornando al discorso, siamo a conoscenza quindi, che il deficit USA, tramite appunto ad acquisti ti titoli e buoni del tesoro USA, è finanziato dall’estero. Pensate che Cina e Giappone dal 2001 hanno comprato più del 45% del debito pubblico Usa per evitare un crollo del dollaro, che avrebbe danneggiato le loro esportazioni in Usa.

Certo gli USA restano sempre destinatari di forti investimenti esteri, ma anche queste cifre stanno diminuendo. Sempre nel 2001 ad esempio gli investimenti ammontavano a 176 miliardi, nel 2002 a 72 miliardi. Nel 2005 gli investimenti esteri sulla Cina da parte di paesi esteri hanno sorpassato di misura gli investimenti esteri diretti agli USA, di fatti questi ammontavano a 40 Miliardi di dollari mentre quelli diretti in Cina a 56 Miliardi.

Per continuare a evitare (anzi, meglio dire: rimandare) il crollo del dollaro, i paesi esteri , in Primis Cina e Giappone, continuano a comprare titoli di stato, come già detto. Correndo però ai ripari, difatti le banche centrali di tutto il mondo diversificano sempre di più le loro riserve in valute, vendendo dollari e comprando euro, e oro (quest’ultimo meriterebbe un discorso a parte).

Ovviamente gli stati uniti d’america non sono stati a guardare. E come loro solito, hanno tirato fuori la guerra, una guerra infinita contro il medio oriente, o meglio ancora l’Irak, ma in realtà anche Afghanistan e ancor prima Kosovo.

Ovviamente la guerra porta sempre una serie di spese, ma porta un risanamento. Difatti i soldi spesi vengono esclusivamente investiti in società statunitensi, viene finanziata la ricerca, e cosa non di poco conto: la vendita di armi. Inoltre come è successo in Kosovo, dove gli USA sono stati pagati per fare i bombardamenti di quello che hanno fatto, molte volte il governo Statunitense viene pagato per portare avanti una guerra di comune interesse con altri paesi, che però non possono o non vogliono esporsi.

Vi porto 2 nomi di società (andate a verificare voi stessi i terzi trimestri del 2004) che vi possono fornire un esempio eloquente dei soldi che porta una guerra: Boeing e la Northrop Grumman.


Per non parlare della questione, infine, del petrolio



Ovviamente il problema per l’USA non è avere il petrolio, difatti i suoi principali rifornitori non sono in medio oriente, ma bensì Canada, Venezuela e Messico. Ma l’obiettivo è mantenere il controllo dei rifornitori di Europa e Asia.

I Giocatori principali sono 3. Arabia Saudita con il cartello dell’Opec, Irak, e Russia.

Gli Usa cercano di ridimensionare il potere dell’Arabia Saudita, mentre la Russia dopo il 2001 ha cercato anch’essa di proporsi come fornitore alternativo (guardate che impennata hanno avuto i titoli energetici in quell’anno).

La Russia con l’entrata in gioco del petrolio Iracheno va velocemente fuori dal mercato, infatti il petrolio Iracheno è di più semplice (e meno costosa) estrazione e trasporto.

Con il dominio del Medio Oriente infine gli Usa raggiungerebbero due scopi principali.

Uno è il controllo del mercato Cinese, difatti la Cina è uno dei più grandi consumatori di petrolio, e, con la crescita in atto, ne consumerà sempre di più. Potendo controllare il petrolio che rifornisce la Cina si può controllare in qualche modo la sua economia. Non per’altro la Cina ha firmato accordi negli ultimi anni sulle provvigioni di petrolio con Indonesia, Kazakistan, Russia e Iran, guarda caso anche questo nelle mire USA.

Il secondo obiettivo sarebbe il mantenimento del mercato del petrolio in dollari. Perché questo? Essendo i paesi costretti a pagare il petrolio in dollari, in caso di non poterne ottenere a sufficienza sarebbero costretti a chiedere prestiti dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale. Prestito ripagato in dollari e con interessi.

Gli USA sono così la banca del mondo, stampano moneta commerciata ovunque.

Per quanto riguarda l’influenza politica, anche questa sta facendo acqua da tutti i buchi. Con la creazione dell’Unione Europea è entrato in gioco un altro colosso che cerca di ottenere l’egemonia del mondo. I paesi asiatici cercano solo il migliore modo per svilupparsi e raggiungere, se non superare, i livelli dell’economia occidentale. Che sia infine l’America o l’Europa la più importante politicamente, non importa loro. Soprattutto la Cina che punta al dominio appartenutoli per centinaia d’anni.

In Amrica del Sud si sta avendo un rivalsa etnica, infatti le persone che stanno salendo al governo sono indigeni e portano con sé la cultura e il pensiero del luogo. Questo di sicuro non giova agli USA.

Conclusioni

Abbiamo dunque osservato la situazione degli Stati Uniti, ripercorrendo un po’ i fatti che hanno contribuito a crearla.

Molti esperti tendono ad analizzare le cose solo considerando gli avvenimenti recenti e la situazione attuale, mentre a mio avviso, la cosa principale è analizzare tutto dall’inizio alla fine. Se non si analizzano gli eventi dal nascere non si può apprendere appieno la situazione. E’ come leggere solo le ultime 20 pagine di un libro senza leggere le altre 200!

Senza dubbio stiamo vivendo un momento delicato della storia, ci stiamo avvicinando ad un punto che può essere di svolta. Di fatto se gli Stati Uniti d’America dovessero mancare l’obiettivo del controllo del medio oriente, cadrebbe inesorabilmente il loro dominio politico ed economico.

Parlando in senso più strettamente economico-finanziario, come abbiamo visto insieme i debiti ci sono, e sono talmente tanti che credo sia difficile recuperare con abili manovre.

Come abbiamo visto neanche le guerre sono riuscite a fermare questo declino.

Osservando gli indici americani come dow jones, e nasdaq si conferma solo quello che sta accadendo.

Come detto, all’estero comprano titoli USA e pompano il mercato, dall’altra, per salvaguardarsi, diminuiscono le riserve valutarie in dollari. Quando le riserve in dollari comporranno in minima parte i loro conti, allora gli stessi stati venderanno parte dei titoli, buoni del tesoro e azioni e il mercato crollerà.

Quando non lo so dire, potrebbe succedere domani come tra 3 anni. Quali sono i segni d’avvisaglia.

Tralasciando guerre e sconvolgimenti vari, quindi i fattori imprevedibili, l’ago della bilancia lo detengono, a mio avviso, Cina e Giappone. Se anche loro, così come ha fatto l’Iran ultimamente, convertiranno le transazioni con l’estero in euro, allora inizierebbe a scatenarsi un effetto a catena su tutti i mercati.

Non mi sembrano, però, ancora pronti per questo, forse ad anticipare il tutto sarà il rialzo dei tassi in Giappone, fermi da anni.

Adesso il mercato è in congestione, da che parte uscirà sarà quella che seguirà per qualche settimana!

Come al solito mi limito ad operazioni brevi, le previsioni lasciamole ai maghi!

Accetto commenti e precisazioni.

Punto della situazione, ora il 2007! ... /2


Cosa è successo?

Facciamo un piccolo sunto di quello che è successo in ambito politico ed economico.

Iniziamo Il mese di gennaio con economisti che proiettano il petrolio a 100 dollari. A fine 2005 il petrolio aveva appena superato i 60 dollari al barile.

Sempre negli stessi giorni a Wall Street ci si interrogava sulla recessione dei mercati. Metà dei trader già prevedevano grandi sciagure, l’altra metà dicevano “All Right!”.

I prezzi del mattone continuano a salire e trascinano anche piazza affari, ma si intravede un rallentamento.

Bob Doll guida di Merrill Lynch, come al solito, dice le sue 10 profezie…tra cui il dollaro sempre più debole!

Allarme caro-casa della Banca centrale europea, la pericoloso boom immobiliare favorito dal basso costo del denaro.

I Cinesi, nonostante le continue pressioni degli USA continuano a mantenere svalutata lo Yuan.

L’Iran cerca di avere l’accesso al ciclo del combustibile nucleare. Si sente odore di guerra, e le attese non saranno deluse.

Yasuo Kuramoto crede nel mercato azionario del giappone, prevede crescita.

In italia: Prodi Sale al governo.

Con la guerra in medio oriente il petrolio giunge alla cifra impressionante di 74$ dollari al barile. Gli economisti: “In caso di guerra con Teheran il prezzo volerebbe oltre i 100”.

Gli Esperti vedono il cross euro/dollaro a 1,5.

Il Cross Euro Dollaro inizia un trend laterale.

In Italia scoppia il caso Calciopoli.

Siamo a fine maggio, i Mercati iniziano a stornare, compreso quello petrolifero.

Lo storno non dura tanto, ed il toro riprende con forza.

Il celebre Dow Jones arriva ai massimi di sei anni prima.

Crisi tra Israele e Libano degenera nel sangue

Il Petrolio arriva persino a 75$.

Finisce Il ciclo di rialzo tassi d’interesse USA, si apprestano a rialzarsi invece i tassi europei.

E’ settembre, i mercati macinano massini su massimi.

Il Dollaro inizia a crollare, e i mercati si lateralizzano.

Iniziano le vacanze di natale.

Il Breve squarcio sul 2006 è finito. Abbiamo adesso un’idea di quali erano le aspettative e di cosa è avvenuto.

Punto della situazione, ora il 2007!


Inizio con questo post una serie di considerazioni spero possa esservi d'ispirazione.

Introduzione.

Arriviamo a fine anno 2006, periodo festivo contrassegnato da bassi volumi, dove i grandi speculatori possono portare i prezzi dove preferiscono.

Pessimo periodo per tradare ma ottimo per fare un sunto degli accadimenti che ci hanno accompagnato, ponendo così le basi per una migliore interpretazione di quelli che accompagneranno il 2007.

Il mio obiettivo non è fare previsioni, ma capire cosa è successo per capire meglio cosa accadrà!

Wednesday, December 20, 2006

Dollaro Yen in congestione

Continua lo scartabellare di grafici pre anno nuovo.
Questa volta prendiamo in considerazione il cross dollaro yen, usd/jpy per gli amici!
La situazione interessante è per operazioni a medio/lungo termine, e la si evince osservando il grafico con timeframe mensile.
Evidente è la triangolarizzazione che sembra stia giungendo al termine.
Stiamo attualmente testando la trend line superiore del triangolo, e a breve sapremo se vincerà il canale azzurro tratteggiato (rialzista) o per l'ennesima volta il triangolo.
Sinceramente il canale rialzista non è proprio un bel canale, nonostante l'abbia tracciato io. La mia impressione è che torneremo ancora una volta in basso.
Per capire bisogna come sempre attendere. Una rottura della trend line superiore del triangolo, portrebbe il cross molto in alto, quindi una operazione long di lungo respiro. Se non dovesse riuscire a rompere questa linea a breve termine dovremmo tornare sotto. Per uno short multiday prenderei in considerazione un entrata alla rottura di 114.00.
Per altre operazioni preferisco restare davanti al grafico. La situazione è delicata, non facciomici prendere da ingordigia o dalla fretta. Attenzione alle false rotture.
Per un long multiday ad ampio respiro prenderei in considerazione la rottura di un livello importante come 120.00 resistenza psicologica e statica passante per massimi più recenti!
La situazione come ho già detto inizia a farsi veramente interessante, continuerò a monitorarla in attesa della rottura del triangolo, da qualsiasi parte essa avvenga, sperando di comunicarla con prontezza!

Buon trading!

Stipendi da capogiro


tratto dal sole 24 ore


Goldman Sachs brucia tutti i record nei compensi ai manager: 53,4 milioni di dollari a Blankfein

Goldman Sachs fa segnare un nuovo record di compensi per un dirigente, riconoscendo al suo numero uno, Lloyd Blankfein, 53,4 milioni di dollari, tra contanti e stock options. Blankfein, che beneficia della straordinaria performance della banca d’affari (sia a livello di risultati, sia a livello di Borsa) e della rimozione, decisa dai soci, di un limite ai compensi dei manager, aveva ottenuto lo scorso anno un compenso pari a 30,8 milioni dollari. Durante l'ultima assemblea, è stata approvata la norma statutaria che elimina il tetto di 35 milioni per i bonus pagati in azioni e cash, e quella che consente di assegnare ai primi 25 manager della banca lo 0,6% degli utili lordi che, considerando i 14,6 miliardi di risultato netto d'esercizio 2006, vale 87,4 milioni. Il co-presidente Gary Cohn e Jon Winkelried riceveranno riceveranno 25,7 milioni di dollari ciascuno.


Cosa dire? Acciderboli.
Chissà se un giorno anche io riuscirò ad entrare alla Goldman Sachs, credo che anche il portinaio guadagni bene!

Tuesday, December 19, 2006

euro yen situazione interessante


Spulciando tra i grafici ho trovato interessante la situazione di questo cross. Trend abreve ed a medio termine toro.
Come ogni cross con monete asiatiche è contraddistinto da alta volatilità, facili guadagni e facili perdite insomma.
Come si vede dal grafico siamo sui massimi e sembra abbia tutta la voglia di spaccarlial rialzo. Altrimenti doppio massimo e inversione del trend.
In tutte i due i casi ci si aspettano grandi movimenti.
osserrviamolo più da lontano per capire eventuali target!Le statiche sembrano molto vicine l'una all'altra ma in realtà ci sono gap da più di 200 pips.
Questo, data l'alta volatilità, ci permette di entrare in netto ritardo dopo la rottura delle statiche e di fare dei ugualmente buoni gain...anzi ottimi.
Aspetteremo dunque che le rotture siano confermate prima di entrare nel mercato.
Stop-loss larghi e operazioni piccole, in modo da non avere brutte sorprese.
In linea di massima credo si andrà long...come sempre attendiamo i segnali!

Euro Dollaro nuova grigliatura


Eccomi dopo una breve pausa.
Per mancanza di tempo non sono riuscito ad aggiornare il blog...spero comunque che i miei ultimi messaggi siano riusciti a far capire meglio la situzione.
Con il mio ritorno vi posto una nuova grigliata sul grafico euro dollaro. Nonostante la precedente riesca ad adempiere ancora egregiamente al suo lavoro, ho preferito aggiornare la situazione, per rendere più pulito il trading così da creare meno falsi segnali possibili.
In realtà non cambia tanto, i livelli importanti rimangono pressoché gli stessi.
Il trend di medio, nonostante la discesona della scorsa settimana, rimane ancora toro come si può evincere dal grafico stesso.
Venerdì e lunedì (ieri) abbiamo ripetutamente toccato la trend line blu, e rimbalzati nel giorno odierno.
Il rimbalzo abbastanza forte fa presupporre un nuovo ritorno ai massimi, ma il trend a breve termine è ancora orso.
Un segnale d'invesrione di breve termine si avrà al superamento 1.3184, che approssimerei a favore di 1.3200; resistenza psicologica.
Alla rottura ella sottostante trend line blu (già testata) si avrebbe un segnale shortista. Che punta alla statica che ha funzionato da resistenza per il mercato laterale che ci ha accompagnato negli scorsi mesi.
Per amore di cronaca e di matematica i minimi dello scorso giorno sono arrivati in prossimità del 38,2% ritracciamento fibonacci. Che solitamente è la soglia minima per un ritracciamento. Con questo non si può scludere che il ritracciamento sia finito...noi come al solito non vogliamo anticipare il mercato ma accomodarlo e seguirlo!

Dal punto di vista macroeconomico abbiamo visto dati eurozona e usa molto buoni. Quelli più sorprendenti sono stati il trade balance europeo comunicato ieri (1.7B) e i ppi usa di oggi (core:1.3% e PPI m/m:2.0%).
I dati mi farebbero propendere per un recupero del dollaro sulla moneta europea, però la reazioni di oggi del mercato dopo l'uscita dei dati usa non è stata granché! Infatti la salita odierna è stata portata durante la mattinata. sembrerebbe che il dollaro non abbia più gas per salire, oppure ci vogliono confondere le idee?

IO come sempre preferisco limitarmi ai grafici, con cui ho più dimestichezza e che mentono solitamente meno!

Monday, December 11, 2006

pounds yen torna a ritestare i massimi


Neanche a dirlo l'ultimo post sul cross g/j avevo detto che il cross procurava false illusioni molto spesso.
Difatti ogni segnale short (sthocastico mensile compreso) è stato negato. E chi ha saputo aspettare ha preso il long al balzo.
Il test dei massimi è imminente, inutile dire che una rottura porterebbe in fretta a 230.00 una resistenza psicologica molto importante, e rotta anche quest'ultima il primo obiettivo sembra molto distante, difatti sarebbe 333.00.
Ma come sempre andiamo per gradini.
Long alla rottura di 229.00
short alla rottura al ribasso della'area 228.00.
Soprattutto con questo cross bisogna essere molto cauti ad entrare, ed entrare solo se il movimento risulta forte, poiché, non finirò mai di dirlo, i falsi segnali sono sempre tanti.

Il trend, senza contare eventuali segnali d'inversione che si potranno formare lungo il cammino, rimane long...quindi sarebbe opportuno seguire il trend.
No, non dite che si potrebbe formare un doppio massimo...se si formerà bene, avremo spazio per entrare tutti quanti, inutile fasciarsi la testa (e lo dico anche a me stesso). Le figure ci sono quando si formano e non prima!

Euro Dollaro fallisce il cambio trend



Sembrerebbe, proprio come da titolo. Il cross euro dollaro è rimbalzato prepotentemente sulla statica posizionata in area 1.3120 e si è riportato sopra la media mobile verde ( periodo 14 ), che sorrege il trend! Questo è un segnale d'entrata...e mi dispiace di non essere riuscito a segnalarlo in tempo.
Non ci rimane che seguire il trend, che rimane rialzista (anche secondo Greenspan ), quindi perché andare controtrend...che tra l'altro, per amore di cronaca, è un vizio tutto italiano.
Il grafico sottostante è il solito grafico che ci sta accompagnando da qualche tempo.

Come potete osservare il massimo non è riuscito ad arrivare alla rialzista gialla tratteggiata, andando invece a rimbalzare sulla statica. La mancata rottura della statica e il mancato raggiungimento della rialzista tratteggiata mi fa presupporre che quest'ultima possa essere spaccata al rialzo.
Come sempre andiamo per gradi, prossimo segnale long alla rottura di 1.3300 con target i recenti massimi.
E come tutti i grandi trader c'imponiamo anche di valutare i segnali short: alla rottura la ribasso di 1.3200 con target la statica in area 1.3120!

Teniamo d'occhio anche l'altro esperimento, Iniziato l'1 di dicembre 2006. La linea tracciata non è ancora stata raggiunta, tutto ci fa presupporre che il trend long debba ancora finire... come detto in precedenza questo sistema non indica il target finale, ma indica quando il movimento è finito, senza indicarlo prima, ma nello stesso momento!Non ho mai adottato questo metodo, quindi è un esperimento che spero andrà a buon fine!

Dollaro debole per alcuni anni...parola di Greenspan


(ANSA) - ROMA, 11 DIC - Il dollaro sara' debole ancora per 'alcuni anni'. Lo ha detto l'ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan. Le valutazioni di Greenspan hanno messo sotto pressione il biglietto verde (scivolato ai minimi di seduta di 1,3263 contro euro) e avvalorato al tempo stesso la strategia adottata dalle banche centrali che da tempo stanno diversificando le proprie riserve riducendo la quota in dollari.

E questo presentimento lo avevamo un po' tutti.
Adesso però bisogna soppesare le parole dell'ex presidente della FED. Quanto sarà debole? Il declino del dollaro è già in atto da qualche tempo, e da quando Bernanke è succeduto a Greenspan certo il biglietto verde non è migliorato.
Certo non è pienamente nell'economia USA affermare le proprie debolezze, nonostante Greenspan sia stato sempre realista, almeno rispetto al più aggressivo Bernanke.
C'é da dedurre quindi che il trend del dollaro non sembra destinato a cambiare. Cosa fare quindi...accodiamoci al trend e triamone profitto direbbero i maghi del mercato!

Thursday, December 07, 2006

Prodi non si preoccupa ma l'italia?



Trichet alla fine ha alzato i tassi d'interesse fornendo anche alcune affermazioni importanti. Difatti pensa ci saranno altri rialzi entro marzo 2007, ha confermato quindi le idee discusse nei mesi precedenti.

Subito Prodi si sente in dovere di rassicurare gli italiani sull'accaduto.

Sapete l'aneddotto della mamma e il bambino? La mamma prima di uscire vieta al bambino di andarsi a comprare il gelato. Il bambino ovviamente appena la mamma esce di casa va acomprarsi il gelato e se lo gusta che è un piacere. Appena torna la mamma il bambino dice: "io non ho mangiato il gelato!".

Ecco Prodi si è comportato così:

(ANSA) - MILANO, 7 DIC - Si e' trattato di un aumento dei tassi 'molto, molto limitato' per cui non siamo 'preoccupati'. Lo ha detto il premier Romano Prodi. Commentando il rialzo di mezzo punto dei tassi da parte della Banca centrale europea, Prodi ha spiegato che la decisione di oggi rappresenta 'un segnale di prudenza ma non e' una misura che rallenta la crescita'. Prodi si e' quindi mostrato ottimista: 'Per il futuro inoltre - ha aggiunto - non vedo segnali preoccupanti per l'inflazione'.

In effetti lo 0,25% di 1.500.000.000 di euro fanno solo 3.750.000 di debito italiano in più.
Se poi i tassi aumenteranno ancora a marzo di uno 0,25% non importa, tanto ogni italiano lavoratore e non, bambino o anziano ha un debito procapite di 25.000 euro. Quando riusciremo ad aumentare le tasse di 25.000 euro l'anno per persona forse il debito pubblico sarà risanato.

Quindi perché ci dovremmo preoccupare, l'italia va gonfie vele...d'altronde con tutta la gente che blatera di aria ne tira parecchia!

Trichet e i tassi d'interesse


Oggi alle 13.45 ora italiana ci sarà comunicata la decisione sui tassi d'interesse.
Il mercato da da tempo per scontato, grazie anche alle parole di trichet, un ulteriore rialzo a 3,50%.
Trichet ha detto più volte nel mese di ottobre che era plausibile aspettarsi un ulteriore aumento dei tassi.
Questo però un mese fa, ma adesso la situazione è cambiata parecchio.
L'euro è salito di molto, forse di troppo. Tutti capiamo che un euro troppo alto non giova all'europa, e non giova in primis all' Italia (dal nostro punto di vista), ma anche a paesi come la Francia.
Un ulteriore rialzo porterebbe l'euro a livelli ancora più alti, siamo sicuri che Trichet voglia questo. Sì è vero che l'aumento dei tassi serve per combattere l'inflazione, ma non c'é solo questo a cui pensare.
Non sono un grande economist, ma la situazione dall'ultima volta in cui ha parlato trichet ad oggi è cambiata parecchio, e considerando ciò non mi pare più così scontato questo rialzo dei tassi d'interesse.
Pensiamoci su...

Tuesday, December 05, 2006

Pounds Yen ritraccia

Lo yen è abituato a formare dei ben candeloni, ed in questo caso dimostra che la moneta giapponese di forza ne ha veramente tanta.
Non sarebbe la prima volta che immette false speranze nel mercato con un bel candelone nero che sembrerebbe voler anticipare discese catastrofiche molto allettanti.
Difatti la candela di oggi fa sperare molto.
Dopo la precedente salita la discesa di oggi mi ha preso lo stop lasciandomi comunque un po' di gain ( per fortuna). Il cross è così tornato al livello che avevo segnalato come una buona entrata long. Rompendo prima la resistenza formata dalla trend line superiore del canale mensile e tornando immediatamente sopra di essa.
Considerando quindi le false illusione che sole indurre questo cross entrerei short solo e soltanto a 225.90 per un operazione con target 225.00, sotto 224.80 invece un altra operazione short con target 223.80.
Insomma operazioni da 100 pips alla volta...dato che il cross è pazzerello meglio aprire e chiudere continuamente.
Entrata long a 227.20 con target i recenti massimi.

E chissà che prima o poi lo yen decida di rafforzarsi come solo lui sa fare!

Euro dollaro indeciso


Giornata segnata da trend laterale quella di ogggi.
Ho deciso di spostare i punti di riferimento posizionati a quest'altezza per le operazioni multiday, cercando di rendere il tutto più efficace e preciso, diminuendo così il rischio dell'operazione.
Alla rottura delle due statiche azzurre entra la mia operatività short e long.
Nonostante ciò il mio pensiero e il mio sentiment rimane short. Tutto alimentato dall'analisi su timeframe più largo come il daily, sicuramente più adatto per operazioni multiday.

Di fatto è visibile un doppio massimo in formazione che verrà confermato solo e soltanto dalla rottura dell'area 1.3280, che potrebbe avvenire con la candela di domani.

Per chi ama fare scalping è possibile giocare con questo canale laterale, ma a proprio rischio pericolo...mettere lo stop-loss o si potrebbe rimanere intrappolati.
Io sinceramente non me la sento di operare a questi livelli senza segnali abbastanza forti.


Euro dollaro forse ci siamo

I dati positivi dell'euro non hanno dato l'impulso necessario per continuare a salire.
Ciò solitamente non è buon segno, il dollaro sembra prendere forza su tutte le valute tranne che sullo yen che inizia a dare segni di forza.
Inizio a pensare quindi si stia avvicinando il momento dello short. Come si vede dal grafico fin'ora il supporto e stato fornito dalla media verde, dove anche questa mattina ha rimbalzato.
Sotto di essa aprirò uno short. Ho chiuso tutti i long per sicurezza.
I Dati usa delle 2.30 e delle 4 potrebbero deciderannola rotta, che secondo le mie sensazioni è un ritracciamento della salita.
Aspettiamo dunque. Long posizionati sopra 1.3335.

Friday, December 01, 2006

Euro Dollaro considerazioni tecniche

Vorrei fare un analisi tecnica sul cross diversa da quella che ho applicato nelle ultime settimane.
Per capire tramite l'analisi tecnica quale potesse essere il target ultimo della salita (cosa non fattibile adottando una tecnica al breakout) ho inserito l'indicatore rsi al mio grafico spogliando quest'ultimo della griglia di resistenze e supporti.
L'rsi viene solitamente usato per capire gli storni del mercato. Se il mercato ha massimi crescenti e l'rsi massimi decrescenti si ottiene una divergenza, in questo caso l'rsi segnalerebbe un inversione di trend, altrettanto vero il contrario.
Ed è su questo stistema che parte la mia analisi. Come vedete mentre il cross sta creando massimi crescenti l'rsi sta segnando massimi decrescenti. Ciò mi induce a pensare che raggiunta la linea rossa dalll'rsi si avrà lo storno e sarà più ragionevole andare short.
Ma a che valore corrisponde quel punto?
Sinceramente non credo che si possa calcolarlo tramite l'indicatore stesso. Si può comunque accostare ad altri sistemi di analisi.
Ho provato Elliot, che mastico poco, ma come target mi dava 1.3200, oramai già passato (invito chiunque masticasse questo strumento o un qualsiasi altro strumento di analisi a commentare).
Le medie Mobile sono oramai tutte al di sotto del grafico. Ichimoku non mi fornisce elementi per capirlo. Rimangono solo più nel mio armamentario statiche e trend line, che fino ad ora hanno fatto il loro sporco lavoro.
Che segnano i seguenti valori:
1.3667
1.4000

Sono valori molto alti, che sembrano quasi irrangiungibili, ma io stesso ritenevo poco plausibile questo livello fino a due settimane fa. Ma ho dovuto cambiare idea e rianalizzare la situazione. Cosa che un trader dovrebbe fare spesso.

Vi terrò informati su questa strategia per capire il momento dell'inversione, nel frattempo mi limiterò a continuare ad usare La strategia di Breakout, che sta funzionando alla grande.